Buonasera,
sono una studentessa universitaria presso la facoltà di Giurisprudenza.
Innanzitutto vorrei ringraziarvi di cuore per aver reso disponibile questo servizio. Mai avrei immaginato di sentire il bisogno di chiedere aiuto ad uno psicologo nella mia vita, ho sempre pensato ti poter tranquillamente avere tutto sotto controllo dal momento che sono una persona estremamente solare ed ottimista. Ma non è così, sono un po’ di settimane che sono sprofondata in un circolo vizioso di negatività e sento di non riuscire ad uscirne…
Tutto è cominciato qualche giorno prima del 21 marzo, quando mi è giunta la notizia che mio zio (a cui ero particolarmente affezionata, malato da tempo di cancro, 30 anni di età con una figlia di 3 anni) stava veramente molto male e non c’era niente da fare… sapere che lui stesse soffrendo in modo così atroce, sentirmi così impotente… per poi scoprire sabato, per l’ora di pranzo, che era morto e che non sarei potuta andare al funerale… mi è stata negata la possibilità di salutarlo per un’ultima volta a causa della quarantena. In quel momento ho iniziato ad avere tutta una serie di pensieri negativi, paure per il mio futuro ed ho sviluppato la fobia di perdere le persone a me più care… tutto questo stato di incertezza che ci circonda (sentire continuamente di persone che muoiono e soffrono a causa del coronavirus, non sapere quando si potrà tornare alla normalità, non avere la più pallida idea di quali saranno le conseguenze socio-economiche della pandemia) mi ha iniziato ad affliggere. Da circa quattro mesi frequento un ragazzo meraviglioso, so che ci tiene moltissimo a me ed è disposto ad ogni tipo di dialogo per far funzionare la nostra relazione al meglio. Tuttavia si è ritrovato a dovermi gestire in questa situazione ed ho avuto la percezione che non sia stato in grado di comprendermi affatto… che non sia capace di ascoltarmi perché nel momento in cui mi lamento di qualcosa per sfogarmi, mi aspetto da parte sua conforto mentre lui immediatamente si limita a fornirmi soluzioni (senza ascoltare e provare a capire ciò che provo) che in quel preciso momento mi fanno solo sentire rimproverata e mi turbano ancora di più… tra l’altro è lui che mi ha reso noto questo servizio mentre mi sfogavo su ciò che stava accadendo nel mio cervello, ma nel momento in cui me ne ha parato mi sono sentita incompresa e sono sprofondata ancora di più…
Naturalmente lui ha capito il mio punto di vista ma da parte sua ammette che lui sente il bisogno di esprimere la sua opinione quando gli presento un problema… e proprio ieri sera mi ha confessato di essersi sentito oppresso dalle contraddizioni continue di questi giorni e dalle mie reazioni negative alle sue risposte e tentativi di aiuto… abbiamo quindi avuto una conversazione molto tranquilla in cui lui ha presentato i suoi problemi nella nostra conversazione ed io i miei, ma ho comunque avuto l’impressione che lui si stesse focalizzando solo ed esclusivamente sul suo punto di vista senza voler accettare e capire anche il mio… non è stato affatto un litigio ma anzi, una dimostrazione di interesse a voler lavorare per migliorare la relazione. Tuttavia ho preso consapevolezza che già così presto si presentano problemi nella nostra relazione, e che quindi una nuova incertezza è apparsa nella mia vita… perché per la prima volta ho messo in dubbio, nella mia testa, una relazione in cui mi trovo (da sempre sono stata una sognatrice)… perciò ho paura… ho paura di perdere anche lui… perché proprio questo lunedì notte ho vissuto una profonda delusione… un’amica di cui mi fidavo moltissimo ha deciso di abbandonarmi dal nulla… perché tutto questo tempo lei è stata preda di un complesso di inferiorità e competizione nei miei confronti, senza mai parlarmene prima ed io non ne avevo minimamente idea… pensavo che andasse tutto bene nella nostra relazione d’amicizia… ma lei è giunta da sola ad una conclusione comunicandomi, all’improvviso, in modo fermo e deciso che ha deciso di troncare completamente la nostra amicizia in un momento già molto difficile per me… anche in questo caso, parlandone allora con il mio ragazzo, mi sono sentita non ascoltata ed incompresa e sono partite tutta una serie di altre contraddizioni tra noi…
Il problema è che da una parte mi sono aspettata egoisticamente che lui mettesse da parte il suo orgoglio (come carattere è molto permaloso, ma non è una cosa che mi dà troppo fastidio o che io non sia disposta a gestire molto tranquillamente) per evitare ogni contraddizione con me, in questo periodo, per aiutarmi a superare questo mio periodo di sofferenza… non facendolo mi sono inconsapevolmente imposta di non accettare minimamente questo suo comportamento…
Ed ora mi sento preda di questo stato di ansia… sono sopraffatta dalle incertezze, dalle quali partono una serie di paranoie… mi sento vuota, impotente, ed ho tantissima paura del mio futuro…
Vedo mia madre ed il mio ragazzo preoccupati per me, che vogliono aiutarmi ma non sanno come… e quando ci provano mi fanno solo sentire più incompresa di prima… e mi sento in colpa di sentirmi così quando in realtà tutti sono in preda all’incertezza in questo periodo.
Vi ringrazio moltissimo di aver letto la mia mail, vi ho contattato perché vorrei chiedervi qualche consiglio su come affrontare al meglio questa situazione.
In attesa di un vostro gentile riscontro,
Cordiali saluti.
Anonima, 19 anni
Cara Anonima,
noi invece ringraziamo te per averci concesso la fiducia necessaria a comprendere insieme come aiutarti.
Non è facile affidarsi a qualcuno che non si conosce, cercando in poche parole di descrivere al meglio qualcosa di talmente complesso da esprimere con solo le parole.
La tua richiesta di aiuto non spegnerà di certo la tua luce e la tua energia interiore ma a volte, da soli è davvero complesso vedere la soluzione e noi siamo qui per questo.
Da quello che ci scrivi ad una situazione difficile, come quella che sta vivendo tutta Italia e tutto il mondo, si aggiunge un lutto familiare importante e doloroso.
Quello che hai evidenziato nel tuo messaggio coglie perfettamente il dramma psicologico che stanno vivendo molte persone: non potersi congedare dai propri cari è davvero difficile emotivamente da sostenere.
La morte di un familiare, tra l’altro così precoce, è un grande dolore ma non poter partecipare ad un funerale dove esprimere la sofferenza, condividerla e sostenere chi ne ha bisogno logora ancora di più.
La morte ci mette di fronte al sentimento di precarietà dell’esistenza e dunque ogni certezza viene meno, disorientando profondamente. Considera che, oltre ad essere una dimensione che ti ha toccato da vicino, con la perdita di tuo zio, vivi costantemente tali sentimenti, attraverso il ripetuto bombardamento di notizie drammatiche.
Insomma, il tuo lutto personale si amplifica attraverso il dramma collettivo e questo si ripercuote inevitabilmente sul tono dell’umore.
Inoltre, ci sono tutte le incertezze oggettive che anche tu hai elencato, le quali riguardano le relazioni, l’economia, il personale e collettivo futuro.
Comprendiamo che vorresti a volte solo esprimere tutto questo dolore senza che qualcuno ti propini una soluzione pratica che a te sembra risuonare come: “dovresti fare e dunque essere così” ma ti invitiamo a pensare che a volte è difficile per chi ascolta e condivide una parte di disagio (la quarantena e tutto ciò che comporta) reggere il carico emotivo e stare semplicemente nella sofferenza, accogliendola.
Spesso risulta più semplice tentare un movimento risolutivo con il desiderio di risollevare l’altro nell’immediato, non considerando che forse la necessità, in quel momento, è semplicemente quella di essere accolti.
Inoltre, è lui che ti ha suggerito il nostro servizio e dunque forse è consapevole dei suoi limiti e ti sta fornendo il suo aiuto illuminandoti una delle possibili strade.
Ti invitiamo a pensare che questo periodo e questi confronti che stai avendo con il tuo fidanzato possano invece che allontanare approfondire e rinforzare il rapporto.
Speriamo di averti fornito spunti di riflessione utili.
Torna a scriverci se ne senti il bisogno.
Un caro saluto!